Il Principe machiavellico

Niccolò Machiavelli
Niccolò Machiavelli

Con un po’ di celato scetticismo, ho iniziato la lettura de “Il Principe”, scritto da Niccolò Machiavelli. Una lettura difficile, poiché scritto in un italiano ormai arcaico e carico del suo tempo. Un libro però affascinante. Un libro interessante dove il machiavellismo non è sinonimo di sotterfugi e bassezze, bensì composte da realtà tipiche dell’epoca, raccontate al proprio signore (Principe) per meglio affrontare le turbolenze del tempo e non cadere nell’oblio o nella sconfitta (perdita del principato).

Un testo che ancora oggi può farci riflettere. Oggi non ci sono più principi. Oggi c’é la democrazia – almeno in occidente – oggi c’è un altro tipo di potere. Ma anche il potere va e viene. Il potere è sì difficile da conquistare, ma è altresì vero che quest’ultimo è anche difficile da mantenere.

L’autonomia dell’azione dalla morale e il rovesciamento di segno dei valori morali applicati all’oggetto politico. Il rapporto tra conservazione e innovazione. La moderna interpretazione della scienza politica come scienza empirica, non ispirata all’utopia del dover essere, bensì fondata sui fatti, complessi e imprevedibili, ma osservabili. Il Principe è l’opera che ha segnato l’inizio del pensiero politico moderno (Fonte: iTunes / apple.com)

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Qi92FpzPbsA]

L’interpretazione machiavelliana della realtà nel Principe ruota intorno a tre concetti: virtù, fortuna, occasione (pag IX). Il Principe è una coperta che, nel corso dei secoli, dal Toscano e dal Boccalini, i primi commentatori, fino a Croce e a Gramsci, è stata tirata da una parte e dall’altra, fino a strapparsi (pag XII). Da queste considerazioni, probabilmente è nato il termine Machiavellico.

Parliamo di politica? di cambiamento? Ieri come oggi il seguente passaggio coglie il velo della realtà e della complessità dell’esercizio del potere:

perché lo introduttore ha per nimici tutti quelli che degli ordini vecchi fanno bene, e ha tepidi difensori tutti quelli che degli ordini nuovi farebbono bene (pag 26)

In italiano moderno: che diventare innovatore politico; perché l’innovatore ha per nemici tutti quelli che hanno un utile nelle vecchie istituzioni, e ha per tiepidi difensori tutti quelli che avrebbero un utile nelle nuove istituzioni.

Dal passaggio “E’ Svizzeri sono armatissimi e liberissimi” un ultima considerazione attuale. Il dibattito dell’esercito svizzero. In generale tutti vogliono sicurezza. Sì, ma senza “di me”. Con i soldi si può avere tutto. Bene? Non credo. Sentiamo cosa aveva da dire Machiavelli già a suo tempo:

Le mercenarie e ausiliarie sono inutile e periculose: e se uno tiene lo stato suo fondato in sulle arme mercenarie, non starà mai fermo né sicuro; perché le sono disunite, ambiziose, senza disciplina, … (pag 54)

Potrei continuare con altri esempi. Ma a voi la scelta di prendere in mano questo testo e scoprire in prima persona la sua allarmante attualità. Mi verrebbe da dire: “niente di nuovo scorre sotto i ponti”.

Niccolò Machiavelli
IL PRINCIPE
ISBN 88-04-37997-9
Oscar Mondadori

Pub_i

1 commento su “Il Principe machiavellico”

  1. Pingback: Diamo i limiti alla guerra senza limiti | Opinione 67

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto