
Anche la piazza federale, simbolo della nostra democrazia – questo per forza di cose, essendo questa piazza adiacente proprio al palazzo del potere elvetico – è stata teatro di atti gratuiti di vandalismo. Sicuramente la campagna che si sta lentamente consumando è gestita prevalentemente attaccando le idee o le persone dei partiti avversari. Giustamente, ed indipendentemente dalla fonte, a questa campagna è mancata la sostanza. Ossia un dialogo – sicuramente anche forte – incentrato sui contenuti, sulle necessità. Paradossalmente però la partecipazione al voto sarà più alta del solito. Per quanto attiene agli incidenti scaturiti da varie fazioni di stampo, direi aggressivo e noncurante del concetto di democrazia, è la politica, i politici che dovranno sicuramente e al più presto chinarsi su questo fenomeno che purtroppo non riguarda solo il contrasto delle idee, bensì anche il mondo delle tifoserie estreme. Insomma prossimamente si dovrà analizzare più a fondo questo fenomeno che fino ad ora ci limitavamo a guardare o a leggere su media esteri come, in questo caso il “the New York Times”. Per rendersi conto della situazione, anche il “the Independent” di alcuni giorni orsono, affrontava il discorso con un titolo molto univoquo “Europe’s heart of darkness?”, dove parole come estremismo, immigrazione, razzismo e xenofobia facevano bella mostra a sé.