Operazioni offensive nel campo della cibernetica

 

Implicazioni e sfide

Il congresso americano ha autorizzato (dicembre 2011) le forze armate a prevedere operazioni militari nel campo della cibernetica.

Diretto al riassunto del NATIONAL DEFENSE AUTHORIZATION ACT FOR FISCAL YEAR 2012 – Il documento è stato reso pubblico al 12 dicembre 2011 e conta ben 1017 pagine.

Brevemente il congresso americano autorizza il dipartimento della difesa – dopo l’avallo del presidente – e allo scopo di proteggere la nazione alla conduzioni di operazioni (offensive) – nel campo della cibernetica. Il segretario della difesa ha inoltre l’autorità di condurre operazioni clandestine come supporto a operazioni militari.

Indubbiamente un nuovo sviluppo volta a concretizzare una strategia per far fronte alle nuove realtà. L’autorizzazione comunque solleva domande, dubbi o paure. Infatti cosa vuol dire minaccia alla sicurezza nazionale (militare? economica?). Quale interpretazione dobbiamo dare al concetto di clandestinità delle operazioni? Fino a che punto si potrà interferire nella sfera privata del cittadino, ma anche di organizzazioni non propriamente militari? Ecco che questa autorizzazione comporta diverse sfide ed interrogativi. Una cosa è certa; questa nuova strategia – o il modo di concepire ogni azione – non potrà essere una sola prerogativa delle forze armate, bensì una concertazione fra interessi militari, economici e politici al minimo. Il rischio è l’ingerenza di questo tipo di operazioni nei diversi settori più disperati che fanno capo alla rete (quindi …. tutti !) – ma questo probabilmente è la logica della guerra della nostra società. Guerra intesa come classica o volta a raggiungere altri obiettivi (economici, sociali, culturali …). Per teriminare questo breve intervento ecco un video critico sul “National Defense Authorization Act”.

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=qPtwDhBWYJA]

In fondo anche una voce critica fa parte del gioco democratico. Peccato comunque che i più sono dei professori nel criticare qualunque decisione, ma meno stellari nel proporre soluzioni. In nome della sicurezza, a volte, con cautela, con ragione, con buon senso, dobbiamo rinunciare ad un piccolo pezzo della nostra sfera privata. Benvengano le regole, ma altrettanto potremmo dire benvengano anche le voci critiche.

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