Senza esercito – niente Svizzera

Durante le mie consuetudini ricerche nel mondo della scrittura, mi sono imbattuto su un volume, in lingua francese, dal titolo accattivante: “pas d’Armée pas de Suisse – Réflexions et arguments”, edito dalla “cahiers de la renaissance Vaudoise“. Dopo un breve scorcio ai dati basi del volume, mi sono resoconto che il contenuto faceva parte del mio trascorso in grigio verde, cioè anche di quella professione che ancora oggi esercito. Ma prima di diventare un ufficiale professionista dell’esercito svizzero ero un giovane di 20 anni che aveva intrapreso la carriera militare. Ecco che i ricordi di un particolare momento mi vennero di nuovo in mente.

Ottobre 1989 ottenni il mio brevetto di ufficiale dell’esercito Svizzero con il grado di tenente. Il 26 novembre 1989 era la data nella quale il popolo Svizzero era chiamato alle urne per rispondere ad una semplice domanda: Esercito si, Esercito no! Una semplice domanda. Mi ricordo ancora che fra le due date partecipai alla mia prima assemblea degli ufficiali ticinesi a Bellinzona. In questa particolare giornata prese la parola anche l’allora capo del dipartimento federale Kaspar Villiger. Io c’ero! Cerano anche i contestatori che accolsero il Consigliere Federale con dei pomodori. Proprio una bella scenografia. Percepivo una tensione. C’era tensione.

Con il solo esercito,

on ne cherche pas une sécurité absolue (qui n’existe pas): on cherche la plus grande sécurité possible pour le coût le plus acceptable. En d’autres termes, on accepte un certain niveau de risques, parce qu’on les juge hautement improbables. (pag 50)

Il volume di 123 pagine propone diverse analisi, riflessioni e argomenti sulla necessità per il nostro paese di respingere l’iniziativa che allora fece molto discutere. I vari capitolo sono scritti da diverse persone; dove il ruolo dell’esercito viene discusso da diversi angoli; filosofico, intellettuale, militare e politico. Mi rendo conto che sono – in un certo qual senso – di parte presa. Quello che mi ha colpito però sono gli esempi e la forza con la quale viene difeso il valore di questo esercito che non è perfetto ma pur sempre garante di valori insiti a noi Svizzeri.

Un ulteriore spunto interessante della lettura è stata il vedere relativizzare gli argomenti a favore della soppressione dell’esercito. Un esempio concreto era nel commentare quale forza necessaria (ipotetica – reale) necessaria per attaccare il nostro paese. A detta dei detrattori una marea di eserciti contro una piccola spaurita difesa armata. La risposta a questa provocazione la potete trovare a pagina 59-60 del libro. In conclusione, na breve lettura che mi ha aiutato a ricordare quegli anni – per un certo verso – caldi della nostra Storia.

Pas d’armée pas de suisse
Réflexions et arguments
Cahier No CXVIII
Cahiers de la renaissance Vaudoise – Lausanne
Imprimé en Suisse, 1989
ISBN 2-88017-118-0

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