L’uomo come predatore oppure l’uomo come cacciatore? Il rapporto fra l’uomo e la donna: la guerra-caccia solo un’attività maschile? La sete di sangue, di sacrifici. Un’attività – la guerra – che si è evoluta e che si sta ancora oggi evoluendo.
Per progredire, dobbiamo capire chi eravamo, chi siamo e chi saremo. Il nostro rapporto con la violenza non è appannaggio solo della modernità

Barbara Ehrenreich (attivista politica e femminista) nel suo libro, probabilmente atipico, Riti di sangue – all’origine della passione della guerra, affronta la tematica legata alla guerra, ai riti legati ad essa, in un’interessante coinvolgimento intellettuale. Una delle sue tesi è
che la guerra è nata come occupazione sostitutiva per maschi cacciatori-difensori sottoccupati (pag 119)
L’approccio intellettuale è veramente coinvolgente sopratutto nella prima parte del libro dove l’autrice affronta dei temi delicati quali il ruolo dell’uomo e del suo essere considerato cacciatore, ma anche come preda. È nel suo presunto ruolo di preda dove probabilmente le sue tesi suscitano alcune perplessità, in quanto è una generale convinzione che l’uomo sia solo stato un cacciatore. Anche il ruolo della donna in quanto cacciatore-preda trova una sua logica spiegazione nel testo e traccia una possibile evoluzione del ruolo che sia l’uomo e la donna hanno avuto nel nostro trionfo quale specie
La vita di gruppo, e con essa la possibilità di difesa collettiva, fu una delle ragioni del nostro trionfo (pag 55)
Dopo aver discusso la prima evoluzione e la necessità di lavorare in gruppo, l’ormai cacciatore ha conosciuto rituali di sangue. Rituali cruenti. Rituali che ora erano rivolti contro gli stessi uomini. Molto interessante è stato anche l’analisi dell’evoluzione delle élite guerriere fino ai nostri giorni. L’evoluzione della guerra della sua etica e delle sue implicazioni sempre più globali. Probabilmente ancora oggi
la guerra è un mezzo, per quanto rischioso, con il quale gli uomini cercano di promuovere gli interessi e di migliorare le condizioni di vita della propria collettività (pag 16)
Anche il ruolo della guerra vs. le religioni, ma come pure il ruolo dello Stato nazionale e dei vari nazionalismi sono ulteriori aspetti di riflessione che permettono al lettore di comprendere o per lo meno di rendersi conto di alcune realtà legate alla società odierna.
La guerra è per l’autore un parassita. Come tale questo parassita si auto-replica. Ma probabilmente la sua teoria più innovativa sta nel fatto nell’affermare che l’istinto umano verso la violenza è da ricondurre al nostro strato ancestrale di preda. Eravamo prede. Sì l’uomo era anche un succulento pranzo! Abbiamo imparato a difenderci. Abbiamo vinto. Bertolt Brecht nel suo magnifico libro-commedia “Madre coraggio e i suoi figli” dice:
La guerra è come l’amore: trova sempre una via
Per quanto brutale che sia la guerra, quest’ultima non ha cambiato il suo essere. Guerra è sempre guerra. Cambiano i mezzi, i tempi le modalità ma è sempre guerra. Almeno questo è una certezza.
Barbara Ehrenreich
Riti di sangue
All’origine della passione della guerra
ISBN 88-07-10246-3
Feltrinelli, 1998