Diamo i limiti alla guerra senza limiti

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Famous posthumous portrait of Niccolò Machiavelli (1469-1527). (Photo credit: Wikipedia)

Ho da poco terminato l’affascinante lettura del controverso libro di Qiao Liang e Wang XiangsuiGuerra senza limiti / L’arte della guerra simmetrica fra terrorismo e globalizzazione. Una lettura istruttiva. Se come, affermato dagli autori,

il nuovo metodo che si è reso necessario, consiste nel creare un perfetto Machiavelli militare. Raggiungere gli obiettivi con ogni mezzo, nobile o ignobile: è questa la più importante eredità spirituale del grande pensatore politico del Rinascimento.

dobbiamo investire alcune riflessione su Machiavelli. Guerra senza limiti è a mio avviso una parziale o una rilettura de il Principe in chiave moderna.  Come detta dagli autori, però all’epoca del Rinascimento era troppo all’avanguardia. Sono concorde. Oggi però l’epoca è matura. Machiavelli assurge agli onori della cronaca. Come già precedentemente affermato in un mio testo dal titolo “il Principe Machiavellico“, mettevo in guardia l’attento lettore, che sarebbe errato considerare Machiavelli, un ispiratore e un opportunista. Machiavelli è figlio del suo tempo e il Principe è lo sforzo intellettuale volto a rendere attento il proprio signore sugli errori da non commettere.

Guerra senza limiti ha il merito di porre la minaccia su un nuovo orizzonte. Un orizzonte moderno. Un orizzonte attuale. Quell’orizzonte che non è più di dominio solo della forza militare, bensì un dominio da condividere con altre componenti della società moderna. Così l’economia, la socialità, la cultura e altro ancora devono essere considerate in un insieme. Un insieme di variabili per far fronte alle future crisi, alle future guerre.

… i militari moderni, per essere in grado di superare il proprio modo di pensare, devono anche diventare più profondi e precisi nel loro approccio.

guerra_limitiQuesta affermazione degli autori, trova anche il mio sostegno, in quanto la minaccia classica, cioè lo scontro fra due Stati o blocchi ben definiti, ha lasciato il posto ad altre forme di guerra più difficili da decifrare. Ma bisogna comunque fare attenzione, l’affermazione che la lotta contro la minaccia moderna debba seguire “un’ideologia del superamento dei limiti” è comprensibile e attuabile. Mi preoccupa semmai l’affermazione che “la guerra senza limiti tende a porsi al di fuori e forse al di sopra della legge, dei principi etici e delle regole”. Cioè un imbarbarimento dell’uso della violenza – qualunque essa sia. Condivido sicuramente che l’ormai obsoleto concetto della guerra tradizionale, debba lasciare il posto ad un concetto più ampio che abbracci i diversi rami della nostra società. Ma il combattere le nuove minacce non deve farci abbandonare a istinti animaleschi. La guerra senza limiti, ha bisogno anche nel prossimo futuro di regole etiche. La guerra senza limiti ha bisogni di un chiaro codice di condotta. Senza di esse, saremmo da considerare alla stessa stregua dei barbari. Saremmo da paragonare a delle belve predatrici. Termino nel citare il generale Fabio Mini che ha curato la nutrita parte introduttiva e finale dell’edizione in lingua italiana del libro: il rispetto della legge, specie se una legge si fonda sul rispetto dell’umanità, non significa debolezza e soprattutto non significa impunità.

1 commento su “Diamo i limiti alla guerra senza limiti”

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