La mia riflessione ha generato un dibattito stimolante sulla distinzione tra chiarezza e certezza nel contesto dello sviluppo di un approccio più flessibile e adattabile alle prospettive future. È fondamentale considerare come il tradizionale concetto di certezza, associato a un approccio dogmatico che richiede una soluzione definitiva e un percorso lineare per raggiungere gli obiettivi, debba lasciare spazio a un approccio più ampio e flessibile, concentrato sulla chiarezza delle possibili future evoluzioni.
Il paradigma della certezza rappresenta un modello intrinsecamente legato alla fisica classica, caratterizzato da una struttura deterministica e riduzionista che enfatizza regole rigide e risposte predefinite. Al contrario, la prospettiva della chiarezza riflette il mondo della fisica quantistica, abbracciando la fluidità e la diversità delle possibili future evoluzioni.
La differenza tra questi approcci si manifesta nella loro manifestazione: mentre la certezza si concretizza attraverso regole e risposte definitive, la chiarezza si esprime attraverso narrazioni e l’apertura a domande non esplorate. In un ambiente caratterizzato da volatilità, incertezza, complessità e ambiguità (VUCA) o descritto come BANI (Fragile, Ansia-indotta, Non-lineare e Incomprensibile), l’attenzione si sposta dalla ricerca di certezze alla necessità di chiarezza.
La sfida predominante che emerge da questo contesto è la necessità di trasformare il paradigma radicato nella certezza per accettare e integrare il concetto di chiarezza. Questa transizione implica un significativo cambiamento epistemologico e culturale, richiedendo un approccio più aperto e flessibile che consenta di esplorare, adattarsi e comprendere la complessità delle possibili future evoluzioni, anziché limitarsi a rigide prescrizioni e soluzioni predefinite.